"Comunità Rigenerate", finanziato dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Sicilia e realizzato da Fondazione Èbbene, Fondazione Milan con il supporto territoriale del Movimento Cristiano Lavoratori Unione Provinciale di Messina, è un esperimento di welfare generativo che da agosto dello scorso anno ha offerto la possibilità a un gruppo di giovani di essere attori di un cambiamento sociale, economico, comunitario. Il cuore pulsante di Comunità Rigenerate è InmoviMEnto, l’Hub di prossimità aperto a Messina nella centralissima Via Attilio Gasparro 18, un luogo inclusivo dove i giovani hanno avuto la possibilità di sviluppare competenze, diventare agenti di cambiamento e contribuire attivamente alla rigenerazione urbana e sociale della loro città.
4 temi, 4 volti che sono simbolo di una comunità che cambia, che può essere più inclusiva, più sostenibile, più partecipata.
Chardal Ghartey, 24 anni, rappresenta il volto della nuova generazione che si impegna per trasformare Messina in una città più inclusiva e a misura di giovane. Nata e cresciuta a Messina, Chardal è di origini africane studia e ha scelto di dedicare il suo tempo a questo progetto. "È stato un vero e proprio colpo di fulmine", racconta Chardal, “vedere tanti ragazzi come me lavorare insieme per un obiettivo comune mi ha fatto capire che anch'io potevo fare la differenza". Da quel momento, ogni martedì mattina, Chardal ha curato "Sicuramente Digitali”, sportello che nasce con l’obiettivo di digitalizzare le generazioni più anziane. Chardal ha offerto il suo supporto a chiunque avesse bisogno di aiuto con le nuove tecnologie. È in questo contesto che Chardal ha conosciuto Suor Concetta, una donna di quasi 75 anni con una voglia irrefrenabile di imparare. "All'inizio ero un po' intimorita dalle tecnologie moderne", ammette Suor Concetta, “ma grazie a Chardal, ora mi sento più sicura e riesco a comunicare con le mie consorelle lontane".
Chardal ha scoperto di saper trasferire competenze, ha dialogato con un’altra generazione, ha scelto di dedicare un tempo a qualcosa che non immaginava. L’hub è la sua confort zone.
Il secondo protagonista è Davide, giovane laureato in moda e design, che affronta le difficoltà lavorative a Messina senza mai arrendersi. Tra lavoretti e volontariato, la svolta nella sua vita arriva con l'Hub di prossimità, che gli offre nuove opportunità. "Imparo nuove modalità di lavoro e strategie di ingresso nel mercato che permettono alla mia generazione di lavorare coltivando le proprie passioni", spiega Davide, che all’Hub ha trovato supporto e nuove prospettive. La storia di Davide rappresenta la resilienza dei giovani del Sud Italia.
Martina, una ragazza con una disabilità a livello motorio e mentale dello spettro autistico, e sua madre Grazia. Due donne che ritrovano la speranza, ma anche un po’ di leggerezza nel Baskin, un’attività sportiva inclusiva aperta a tutti, giocatori con e senza disabilità di qualsiasi età. Un anno di sport finanziato da Comunità Rigenerate, un’attività che ha trasformato la vita di Martina, migliorando la sua autostima e il rapporto con i suo corpo e che ha offerto a Grazia una comunità di supporto. Sostenuta dalla Fondazione Milan e dall'hub di prossimità inMoviMEnto, il baskin dimostra che l'accettazione della diversità crea opportunità straordinarie per tutti. La storia di Martina è un esempio di come lo sport possa rompere le barriere e creare opportunità straordinarie per le persone con disabilità e le loro famiglie.
I giovani dell’Hub hanno aperto lo sguardo su un modo imprevisto di rigenerare una comunità.
A partire dall’Hub i giovani di Comunità Rigenerate hanno costruito "Cantieri di Idee”, lo spazio dentro al progetto in cui sperimentare il cambiamento del territorio diffondendo l’idea di prossimità di Fondazione Ebbene. Rigenerazione delle comunità e ri-progettazione urbana sono stati gli imperativi che hanno spinto i quindici giovani a intervenire in due aree complesse di Messina.
La prima è nella centralissima quarta Municipalità ed è la Scalinata Rosa Donato. Un bene architettonico di grande valore vandalizzato e punto di ritrovo di molti ragazzi. Spesso regna il caos, tra bottiglie abbandonate e scritte sui muri, la scommessa del cantiere è stata renderlo un bellissimo luogo di cultura.
Scope, palette e rastrelli i primi strumenti, due iniziative culturali il nostro risultato. Lelio Bonaccorso, fumetti, illustratore e poeta messinese, ha presentato il suo “Vento di libertà”, una graphic novel piena d'amore, orgoglio, desiderio di rivalsa e di libertà in una Sicilia medievale provata dal dominio angioino, da cui è uscito un dibattito che ha coinvolto le oltre 50 presenze. La gran parte giovani con un sogno per la loro città.
Il 22 maggio sulle stesse scale i bambini e le Istituzioni per ricordare la strage di Capaci, in un luogo dove la legalità a volte si perde…
La seconda area è stata la parrocchia di Bordonaro - Case Gialle Madonna delle Lacrime il volto quello di Giorgia Farinella, operatore di prossimità ma anche giovane impegnato in questo progetto. “La parrocchia di Bordonaro-Case Gialle Madonna delle Lacrime è stata una scoperta” ha raccontato Giorgia che ha accompagnato i giovani dell’Hub a incontrare Padre Giuseppe, un parroco che ha sempre sentito la vocazione di portare luce nelle tenebre trasformando anche le situazioni peggiori in opportunità di cambiamento positivo. Una guida nella comunità di Bordonaro-Case Gialle che nonostante le minacce e le resistenze ha perseverato diventando un faro di speranza. Con la collaborazione dei giovani di dell’Hub e dii MCL Messina e l’incontro con lo staff parrocchiale sono state realizzare da marzo le iniziative Quattro Salti in Parrocchia: attività di animazione per famiglie e bambini, momenti di promozione della cultura e attività di pulizia coinvolgenti la comunità che hanno segnato l’inizio di un cammino di rinascita per il territorio.
In mano sempre tante palette per riqualificare lo spazio esterno della parrocchia coinvolgendo tanti volontari…non solo ragazzi.A fare da sfondo a tutto questo le oltre 80 famiglie prese in carico dall’Hub. I colloqui per la scrittura del loro “piano di vita”, gli incontri per offrire sostegno alimentare, la bacheca lavoro.ò I volti di persone che hanno incontrato altre persone.
Comunità rigenerate è stata per Messina l’occasione di incontrare un modo diverso di essere attivatori e protagonisti del territorio, uno spazio perché i ragazzi possano disegnare il cambiamento e renderlo possibile. Il progetto ha varcato i confini della provincia e con altri centri portato nelle città siciliane l’approccio di prossimità di Ebbene, il protagonismo dei ragazzi, la lotta contro l’illegalità, la voglia di generare futuro.
L’hub a Messina non ha chiuso le sue porte, il cambiamento continua!