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Un fatto reale, diventato ormai storico e che pesa come un macigno. Un’esperienza personale che si trasforma in una spinta, quella che accende il desiderio di trovare soluzioni nuove per il bene comune, per tutelare la salute.
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Siamo a Taranto, lì dove il cielo assume sfumature di rosso e la parola ILVA è ormai diventata parte integrante di un territorio dove le persone continuano a morire di tumore. A raccontarci questa storia è Angela Gentile, assistente sociale e responsabile del centro educativo, della formazione e dell’orientamento al lavoro del CEM – Centro Educativo Murialdo, una realtà che è entrata a fare parte della Rete di Prossimità della Fondazione Èbbene.
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Ed è a Taranto che il CEM ha dato vita a un progetto che assume tutte le sfumature di Prossimità , c’è la necessità di attivare la comunità , di unire sanità e prossimità , di mettere in connessione il territorio con soluzioni nuove e sperimentali che possano dare risposta ai tanti, troppi morti a causa di tumore ai polmoni. A Taranto, proprio a Taranto, dove i dati confermano che l'incidenza sui bambini è molto più alta di quello che avviene in altri contesti.
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La sfida si chiama Progetto Taranto, le azioni concrete. «Il progetto nasce da un’esperienza personale – ci racconta Angela – quando accompagno mio cognato Claudio a San Giovanni Rotondo, perché emerge un’anomalia sui polmoni. La situazione si aggrava notevolmente e in maniera repentina. Non comprendo subito quali possano essere le cause di un peggioramento immediato».
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Da qui comincia il confronto e il dialogo che Angela e Padre Nicola, Presidente del CEM hanno con i medici a San Giovanni Rotondo. Quello che emerge è che attraverso una semplice ecografia polmonare si possono individuare lesioni e cicatrici ai polmoni che possono rappresentare veri e propri campanellini dall’allarme, procedendo quindi con un protocollo di prevenzione allo sviluppo del tumore. L’ecografia non è invasiva, né costosa.
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Il CEM si attiva dunque per costruire un Laboratorio di sperimentazione proprio a Taranto, qui dove i tumori crescono, qui dove i numeri di morti sono ancora – purtroppo – da capogiro. «Abbiamo sentito subito il bisogno di attivarci come cittadini prima ancora che come operatori di prossimità , cercando di risvegliare la comunità e riportare al centro il tema della Salute come bene comune, come diritto da salvaguardare».
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Più di due anni, nonostante il covid, 700 le persone che sono state sottoposte agli screening gratuiti. Il progetto Taranto che è in fase di sperimentazione accoglie e raccoglie medici volontari e operatori del CEM; (dopo lo screening, se emergono particolari criticità , la persona viene sottoposta a ulteriori esami a San Giovanni Rotondo).
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Agire la Prossimità significa non lasciare indietro nessuno, garantire a tutti gli stessi diritti. «Se le persone non riescono a raggiungere San Giovanni Rotondo, ci attiviamo per trovare le soluzioni economiche: il pullman giusto, i volontari che diventano autisti, la comunità che insieme si muove per affrontare il viaggio».
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Tante le persone che si sottopongono alle visite, tra queste per esempio una donna che dopo aver ricevuto il primo screening - apparentemente in salute – è stata operata, asportando una neoplasia polmonare.
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Oggi la donna sta bene, ringrazia sempre il CEM per averla supportata in tutte le fasi. Da sperimentazione a un presidio di comunità fino a far nascere una Casa di Salute.
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È questo il desiderio, la sfida che il CEM vuole portare avanti, la Prossimità la strada!