“Perché l’Europa, insieme ad altri, sia in prima linea nel costruire un nuovo quadro di pace e sicurezza per tutte e tutti, basato sul miglioramento delle democrazie, rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni paese. Noi non possiamo fermare la guerra con le nostre mani, ma insieme possiamo chiedere di far avanzare la pace!”.
Così recita il manifesto di “We are Mean”, un progetto specifico di costruzione della pace e di assistenza umanitaria in ucraina avviato in Italia dalla rete “Per un Nuovo Welfare” insieme ad altre 35 organizzazioni, tra cui Mean, Base Italia, LiberiOltre, Comitato Giovani per l’Ucraina, Rete dei Piccoli Comuni Welcome, Sale della terra, RLS, Casa del Giovane.
Anche Fondazione Èbbene aderisce al manifesto di pace e al sit-in davanti l’ambasciata russa a Roma per ribadire, ancora una volta, l’importanza e l’urgenza di cessare il fuoco e l’escalation nucleare, di riconoscere la libertà di parola ai dissidenti russi, di ritirare le truppe russe e cooperare per il disarmo.
Perché più voci, insieme, possono e devono essere in grado di farsi ascoltare. E fare, sempre di più, la differenza.
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