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Rigenerare spazi, costruire Luoghi di Prossimità

26-02-2019 13:13

Redazione

Da Èbbene,

Rigenerare spazi, costruire Luoghi di Prossimità

Dalla Sartoria Sociale al laboratorio di Welfare, rigenerazione urbana e inclusione a Reggio Calabria

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Nell’idea di Fondazione Ebbene latrasformazione di spazi abbandonati e dirupati in luoghi da restituire allaComunità per accendere il protagonismo delle persone, è lo strumentofondamentale per generare processi di sviluppo culturale, sociale ed economico.
Con il suo modello di Prossimità, che parte daSud e incrocia realtà in tutta Italia sempre più complesse, la FondazioneEbbene promuove e sostiene esperienze di contrasto alla povertà, lottaall’emarginazione sociale, pari opportunità e legalità. Questi ingredienti permettono di ridisegnare gli esagoni di un sistema welfare sostenibile che puntiprima di tutto sulla stretta connessione tra cittadini attivi e impegnati erigenerazione urbana.
Suquesto scenario la Fondazione Ebbene sostiene sin dall’inizio della suacreazione Soleinsieme Sartoria Sociale, un progetto di inclusione e rigenerazione urbanapromosso dal Consorzio Macramé, Centro di Prossimità, con il contributo dellacooperativa Soleinsieme, per offrire opportunità di lavoro a un gruppo di donneprovenienti da contesti fragili. Che hanno accolto con vivacità e voglia diriscatto sociale l’idea di trasformare il primo piano di un bene sottratto allamafia a Reggio Calabria in un luogo dove mettere in campo energia, talento eriscrivere i confini di un futuro dignitoso e indipendente.
«Sette anni fa la Fondazione Ebbeneha avuto il coraggio di creare un modello di Prossimità unico in Italia, cheattraverso la rigenerazione di spazi abbandonati e sfruttati, contrastandoradicate forme di illegalità, ha restituito alle Comunità luoghi di riscatto eaggregazione sociale. Quello che state facendo, è un esempio virtuoso dicreazione di luoghi di Prossimità che Ebbene continuerà asostenere», ha dichiarato il Presidente, EdoardoBarbarossa, durante l’appuntamento che si è svolto ieri. Un’iniziativa promossa dal Consorzio Macramè peraprire le porte della sartoria sociale a cittadini, volontari, enti del TerzoSettore e Pubblica Amministrazione e far conoscere i frutti di un progetto cheè pronto a contaminare anche il resto della struttura. 
Per l’occasione è statopresentato, infatti, "Impronteal Sud - Welfare Lab", che nasce proprio tra i piani superiori del palazzo,ristrutturati nei mesi scorsi, e che darà lo start a un laboratorio sulwelfare, dove cittadini, volontari, studenti ma anche enti locali e aziendeavranno la possibilità di usufruire degli spazi per fare networking e generareidee. 
Insomma, sperimentare quelle forme di mutualità, tipiche della cooperazione sociale, ma chesecondo Andrea Volterrani, sociologo e docentedell’Università di Roma, «vanno trasferite a modelli di Prossimità. Nondobbiamo considerare le persone - ha dichiarato - come semplici destinatari diservizi, ma "cervelli" attivi che contribuiscono con le loro capacità e potenzialitàallo sviluppo di Comunità».
Invia Possidonea, al civico 53, nel cuore della città e della voglia di riscattosociale, si respira aria di vittoria. L’esperienza di Macramè non è soltanto unesempio concreto di rigenerazione di spazi per costruire Luoghi di Prossimità,rafforzando l’identità culturale di una città e offrire alle persone piùfragili il diritto di tornare ad essere attori della propria vita, ma è anchesimbolo di un modello che parte proprio dalla città, dal centro, capace di contaminare e generare esperienze simili. 
«Ècon orgoglio che oggi (ieri ndr) sono qui - ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente Fondazionecon il Sud. Parliamo di un progetto, quello della sartoria sociale, che la Fondazione con il Sud ha sostenuto e speriamo di continuare a farlo anche con il laboratorio di welfare. Al valore simbolico della confisca dei beni, che è già una grande conquista per una città del Sud, si aggiunge anche l’immenso valore che questa bellezza, generata dal basso, è al centro della città edha un effetto e un impatto importantissimo».
Ilcuore del progetto anche nelle parole del Presidentedel Consorzio Macramé Gianni Pensabene, che con grande orgoglio sostiene: «Progetti come questi servono ricucire tessuti e legami sociali. Mi piace associarel’immagine di questo palazzo a quella di un portaerei, dove le personearrivano, chiedono di poter approdare e ripartire con un bagaglio pieno disfide e nuove opportunità».
Per sostenere la sartoria sociale, clicca qui.