Oltre la Parete: La Storia di Luca e della Sua Prima Scalata
Può una vetta essere alta meno di 4 metri?
Forse sì, se non hai mai scalato prima. Ma se sei dotato di un'incontenibile energia, allora la vetta può sembrare alta come l'Everest. E così è stato per Luca, un ragazzo di dodici anni, alla sua prima esperienza nel mondo dell'arrampicata.
Luca aveva sempre avuto dentro di sé un vulcano di entusiasmo, una fiamma ardente che spesso però lo metteva nei guai. Per un ragazzo con ADHD, quella fiamma poteva facilmente trasformarsi in un ostacolo. Ma quel giorno, in una palestra di roccia, il suo mondo stava per cambiare.
Gli istruttori accolsero Luca con calore, intuendo immediatamente che il suo entusiasmo doveva essere incanalato e non tarpato. Ogni incitamento che in passato lo aveva limitato, ora si trasformava in una sfida da superare, una conquista da raggiungere.
Con un casco troppo grande che gli scivolava sulla fronte e le mani nervose che stringevano la corda, Luca si avvicinò alla sua prima parete. L'istruttore gli spiegò con pazienza come posizionare il corpo, come sentire i muscoli muoversi in sincronia con la roccia da scalare. Percepire il proprio corpo nello spazio non era mai stato facile per Luca. Ogni piccola spiegazione, ogni consiglio sembrava trasformarsi in una rivelazione.
La prima volta che le sue dita afferrarono una presa, Luca sentì una scarica di adrenalina percorrergli il corpo. Si issò con tutta la forza che aveva, un passo dopo l'altro, sentendo i piedi scivolare a volte, ma mai cedendo. Ogni centimetro conquistato era una vittoria personale, ogni respiro un inno alla sua determinazione.
L'arrampicata richiede concentrazione, richiede vivere il momento presente, un compito arduo per Luca, che spesso si sentiva prigioniero della sua stessa mente. Ma quella parete, quei movimenti studiati, gli insegnarono qualcosa di fondamentale. L'arrampicata gli insegnò a trovare il suo equilibrio, a concentrarsi su un obiettivo alla volta.
I mesi passavano e Luca continuava a scalare, ogni volta un po' più in alto, ogni volta un po' più sicuro. Ogni vetta, per quanto piccola agli occhi degli altri, per lui era una montagna da conquistare. E con ogni salita, imparava a conoscere meglio se stesso e a controllare quella fiamma dentro di lui.
Il giorno in cui raggiunse la cima della sua prima vera parete, alta quattro metri, gli sembrò di toccare il cielo. Guardò giù, verso il punto da cui era partito, e sentì una commozione profonda. Non era solo la vetta che aveva conquistato, ma la consapevolezza di poter dominare le sue sfide interiori.
Gli istruttori, i compagni di arrampicata, tutti lo applaudirono. Luca aveva dimostrato che, anche con ADHD, si possono raggiungere traguardi insperati. Aveva trovato la sua strada, un percorso fatto di roccia e sudore, ma anche di immense soddisfazioni.
E così, per Luca, quella vetta di quattro metri era diventata il simbolo di una grande conquista personale, un ricordo indelebile di come, con determinazione e passione, si possano scalare anche le montagne più alte.
"Tappeto alle stelle" è un progetto promosso dalla Fondazione di Comunità San Gennaro Ente Filantropico, in collaborazione con la Fondazione Ebbene e finanziato dalla Fondazione Mazzola. Il progetto mira a intensificare gli interventi di rigenerazione degli spazi della Casa di Quartiere Cristallini 73, un ex mendicicomio del Comune di Napoli, e a espandere le sue attività attraverso l'introduzione di corsi di arrampicata, che saranno tenuti da atleti esperti del Palaroccia.