Un campo di calcio, i sorrisi dei bambini e dei ragazzi che giocano in squadra evocano gioia e partecipazione, sono felici e insieme costruiscono strategie ed orgogliosi esultano per la vittoria. Lo sport è un’azione educativa e di forte impatto inclusivo: è quanto si è respirato sabato mattina al Polo Educativo Villa Fazio durante la settima edizione di Capaci di Crescere, promossa da Fondazione Èbbene con i Centri di Prossimità Mosaico e Spazio 47, dal Consorzio Sol.Co. Rete d’Imprese Sociali Siciliane, dalla Cooperativa sociale Team- Ti Educa a Migliorare, dall’associazione C’era Domani Librino, in collaborazione con l’Istituto Regionale di Istruzione Secondaria Superiore “Francesca Morvillo”, con il patrocinio del Comune di Catania e della Fondazione Falcone e con la collaborazione della Confederazione Italiana Agricoltori Catania e della Soc. Coop. Agricola “Rossa di Sicilia”.
La mattinata si è aperta con un minuto di silenzio per commemorare, attorno all’albero dedicato a Giovanni Falcone, le vittime della strage di Capaci avvenuta 29 anni fa e tutte le vittime di Mafie.
«Serve un cambiamento concreto affinché la commemorazione diventi un impegno giornaliero nelle scuole e in ogni nostra azione. È importante essere qui oggi in un quartiere che non voglio definire “a rischio”, ma che necessita di molte attenzioni», ha dichiarato il Prefetto di Catania, la dott.ssa Maria Carmela Librizzi attorno ai tanti giovani attenti che hanno partecipato all’evento.
Studenti, insegnanti, operatori, tutti in rigoroso silenzio per ascoltare il pensiero delle due studentesse dell’istituto Regionale di Istruzione Secondaria Superiore “Francesca Morvillo che come ogni anno partecipano all’evento in modo attivo attraverso le loro riflessioni.
“Cos’è la mafia? – hanno letto - Non servono solo definizioni, serve approcciarsi al fenomeno dal punto di vista umano e combatterla fino alla fine. Bisogna agire con tutti i mezzi di comunicazione, compresi i social e denunciare. Dobbiamo unirci tutti come donne e uomini liberi, attraverso l’istruzione, la formazione e dire no alle mafie!”
A Librino oggi si è respirato l’entusiasmo e la voglia di mettere in campo azioni concrete in grado di contrastare ogni atteggiamento mafioso partendo dai piccoli gesti e dalle scelte quotidiane, dalle relazioni e dall’inclusione che certamente rafforzano il lavoro che ogni Centro di Prossimità costruisce con i territori e le comunità.
A dare il via alla mattinata dedicata allo sport, il fischio di inizio del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, presente insieme agli assessori della sua Giunta, l’assessore Barbara Mirabella e l’assessore Giuseppe Lombardo ha ribadito l’importanza di una manifestazione come Capaci di Crescere in un quartiere in cui ogni giorno le Istituzioni e il Terzo settore si impegnano per non rendere vano il sacrificio che ha determinato certamente il miglioramento e la consapevolezza nei cittadini. «È importante – ha dichiarato il Sindaco Pogliese – vedere tutti questi ragazzi e bambini uniti ad apprendere quel sacrificio di 29 anni fa e scegliere da parte stare».
I bimbi dei centri aggregativi di Villa Fazio e Spazio 47 di San Cristoforo hanno così vissuto un momento di condivisione, un gioco di squadra e inclusione che rafforza la necessità di educare la comunità al rispetto alle regole, e alla memoria delle persone che hanno profondamente segnato la lotta alla criminalità nella nostra terra.
«Il 23 maggio è una data alla quale siamo molto legati – spiega Carlotta Tumale, Presidente dell’associazione C’era Domani Librino - perché testimonia quello che mettiamo in campo ogni giorno con le nostre azioni di contrasto alla criminalità. Quest’anno abbiamo scelto di dedicare la settima edizione allo sport perché crediamo fortemente che sia il simbolo dell’inclusione, l’alternativa che ogni bambino che vive in un quartiere come Librino ha il diritto di avere!»
«C’era domani Librino ci ricorda il passato e il futuro che vogliamo per questo territorio. È necessario continuare a diffondere, con queste iniziative e nelle periferie, legalità e azioni concrete di contrasto alle mafie – afferma Edoardo Barbarossa, Presidente di Fondazione Èbbene - perché è nella povertà che costruiscono la loro forza nutrendosi del bisogno dei più fragili e della loro paura. Siamo protagonisti e costruttori di legalità, responsabili di azioni in grado di costruire una collettività sana. Insieme alle Istituzioni sentiamo il dovere di migliorare la nostra società puntando sui giovani e sulla responsabilità di costruire una giustizia sociale fondata su principi etici».
Quest’anno Capaci di Crescere “si è fatta in due”, infatti dal 21 maggio sul web è stata lanciata la Campagna di video, “Insieme siamo Capaci di Crescere” con dei testimonial che hanno raccontato in che modo si combattono le Mafie. Tra loro, Giuseppe Costanza autista di Giovanni Falcone e unico sopravvissuto alla Strage, Don Beniamino Sacco, Parroco della Parrocchia Spirito Santo di Vittoria, che gestisce una comunità d'accoglienza che mette insieme inclusione e lotta alle Mafie, Giusy Balsamo ex assessore a Giarratana, Marco Pappalardo docente, giornalista e autore del libro "Non chiamatelo ragazzino" su Rosario Livatino, Rocco Giorgianni, Segretario generale Fondazione Milan, impegnato a costruire inclusione e sport, il Sindaco Canicattì Ettore di Ventura e Massimo Muratore, componente dell’associazione beatificazione Livatino, Massimo Castiglia, presidente della I circoscrizione di Palermo e impegnato sulla legalità e lo sviluppo del territorio, Santo Musumeci, consigliere della V circoscrizione di Catania.
All’evento inoltre hanno partecipato i rappresentanti delle Istituzioni cittadine, il Tribunale per Minorenni di Messina, l’Università degli Studi di Catania, la Questura, Guardia di Finanza, Ussm Catania, Corte d’Appello Tribunale di Catania, la Direzione marittima di Catania, il Corpo Forestale Regione Sicilia.
Con questa attività contribuiamo a raggiungere il goal 16 dell'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile.
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